TRITTICO DELLE COSE ULTIME – Presentazione del libro

Venerdì 6 ottobre 2023 ore 17,30
MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE 
Viale Baccarini 19 – Faenza

TRITTICO DELLE COSE ULTIME
di Giorgio Gualdrini

Prefazione di Erio Castellucci
Postfazione di Piero Stefani
Note di lettura di Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa


Saluti
CLAUDIA CASALI
direttrice del M.I.C.


Interventi
NATALINO VALENTINI
Filosofo, Università di Urbino

GIAN DOMENICO COVA
Teologo e biblista
Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna

ALESSANDRA RIZZI
Storica dell’arte, autrice del libro:
“Francesco Arcangeli scrittore”


Lettura di brani di 
Joachim Winkelmann,
Fëdor Dostoevskij,
Anna Gregor’evna Dostoevskaja,
Pavel Florenskij,
Sergej Bulgakov,
Elias Canetti,
Guido Ceronetti, 
Julia Kristeva,
Melania Mazzucco, 
Vasilij Grossman.

Voce recitante: MARGHERITA RONDININI


Sarà presente l’autore 

Dalla recensione dello scrittore Eraldo Affinati pubblicata su “Romasette – Avvenire”, 3 settembre 2023

«Si tratta di un libro di grande carica evocativa, frutto del lavoro di una vita arricchito dal puntuale corredo iconografico e stilisticamente assai ben curato. L’autore non si limita a raccontare la storia affascinante e multiforme di questi tre capolavori figurativi del Rinascimento europeo, ma si applica, con determinazione e pazienza certosine, a inseguirne le straordinarie risonanze nell’animo dei tanti personaggi che, colpiti dall’esperienze estetica scatenata in loro da tali opere, contribuirono a diffonderle nella moderna coscienza occidentale. ⦋…⦌ Numerose suggestioni di Gualdrini assomigliano al sasso che, dopo essere stato lanciato, rimbalza sulle acque del lago: il rapporto fra il crash di piaghe e spine di Grünewald e le carni maciullate di Francis Bacon; l’oscurità angosciosa della notte infinita sopra gli occhi chiusi del Cristo di Holbein e le quattordici “icone” nere della cappella di Mark Rothko a Houston; “l’arcano della maternità”, manifestazione della Grazia, intuito da Vasilj Grossman a Dresda e ritrovato con lancinante forza emotiva nello sguardo ansioso della donna ebrea che stringe il proprio bambino durante la deportazione a Treblinka».