Il Mappamondo di Fra’ Mauro

Via Sancti Romualdi 2023

Sabato 14 ottobre 2023, ore 17:30
Monastero di San Giovanni, via Garibaldi 29 – BAGNACAVALLO

Il Mappamondo di Fra’ Mauro
Monaco camaldolese e cartografo di XV secolo

Incontro con:
Ugo Facchini, teologo e paleografo

Introduce:
Daniele Morelli

IL MIELE E L’AMARO – VSR 2023

Sabato 7 ottobre 2023 – ore 17,30
Bottega Bertaccini – FAENZA – Corso Garibaldi 4
Presentazione del libro
IL MIELE E L’AMARO
LETTURA MISTICO-SAPIENZIALE DELL’APOCALISSE
(ed. San Paolo, 2021)

incontro con
ANTONIETTA POTENTE
suora domenicana, teologa e autrice del volume

introduce: Antonella Baccarini

Viae Sancti Romualdi: un nuovo tratto

(articolo di Daniele Morelli per il settimanale diocesano Il Piccolo)

Le vie che si possono percorrere alla sequela di S. Romualdo sono numerose.

C’è una via del tutto “materiale”, fatta di passi, soste, di sudore e fatica ma anche di consolanti riposi, di amene boscaglie, di monasteri ed eremi silenti dove l’arte si comunica con la pietra che dialoga con la preghiera e la riflessione profonda.

Poi c’è una via spirituale non necessariamente religiosa, perchè la spiritualità è di ogni uomo e donna ed è uno degli elementi che ci fa umani e forse già un pò divini. E’ una via che si collega con i cammini anche di altre culture.

C’è, ancora, una via dell’amicizia che consiste nel camminare insieme, nell’ aiutarsi, nello scambiarsi opinioni, esperienze, una via di relazione, una via esperienziale.

C’è la via fatta tutta di preghiera, come già la percorse lo stesso Romualdo 1000 anni fa, nella ricerca di Dio, in Cristo Gesù e nella sua Parola imparata a memoria.

C’è poi una via che ci collega con gli antichi pellegrini o con nuovi nel prossimo Giubileo del 2025.

Quelli della Via”: così erano così chiamati i primi cristiani con un riferimento di radice ebraica nella Torah. Ed anche l’Islam definiva i suoi seguaci “Quelli della Via” e così anche nell’estremo oriente Induista. Perchè “mettersi sulla via” significa, come autentica via religiosa: cercare, interrogarsi, essere inquieti alla ricerca di qualcosa che ci manca e che attrae come grande.

Per noi Cristiani la Via è senz’altro seguire Cristo che ci dice: “Io sono la Via, la Verità, la Vita”. Ma come ascoltarne e comprenderne la Parola nel chiasso quotidiano? Ecco allora il cammino. Magari anche solo qualche giorno all’anno, ogni tanto. Una parentesi ed un sorso d’acqua fresca che ristora. Insomma oggi più che mai occorre mettersi su una via alla ricerca di noi stessi. E se cerchi te stesso devi andare dentro di te, nella tua profondità. Così diceva S. Agostino e con lui una schiera di mistici: camminare è muoversi, è vivere, è respirare, è partire e arrivare; è lasciare; è trovare. Una metafora della vita. L’immobilità è morte.

Ci siamo messi sulla via di S. Romualdo per la semplice ragione che lo abbiamo conosciuto a Camaldoli quando eravamo adolescenti e poi ci siamo resi conto che lui e S. Pier Damiani erano nostri grandi antenati, non vecchi di 1000 anni, ma sorprendentemente giovani a attuali. Romualdo nato a Ravenna e di lì partito verso mille direzioni e così pure S. Pier Damiani … viaggiando col corpo e con lo spirito e con una mente geniale e molto colta.

La Viae Sancti Romualdi ‘classica’ parte da Classe, dal luogo della vocazione di S. Romualdo. Oggi vogliamo recuperare anche il tratto di via dove è nato lo spirito di ‘Romuldo riformatore’, quella che parte dal Pereo – S. Alberto: eremo nella valle, amatissimo da Romualdo e crocevia di imperatori, mistici, santi e missionari.

Il cammino storico di Romulado poi sarebbe molto ampio: passando per la Romagna, la Toscana, l’Umbria, le Marche, l’Istria, la Spagna dei Pirenei, la Polonia coi primi evangelizzatori. Una via cioè che si dipana in tutta Europa quasi a tesserne un’agognata unità.

Come Associazione Romagna Camaldoli, oltre ad incontri e conferenze abbiamo sviluppato percorsi che da Classe risalgono i nostri fiumi, lambiscono Faenza, S. Benedetto in Alpe, Acqua Cheta, Camaldoli e tutta la splendida foresta casentinese fino a la Verna, e poi la Val Tiberina, Monte Corona, Montone, Fonte Avellana, fino a Fabriano dove riposa il corpo di S. Romualdo. In vista del millenario della morte (2027) abbiano chiesto ed ottenuto l’inserimento nel Catalogo dei Cammini Religiosi da parte del Ministero del Turismo.

Ogni anno percorriamo alcune tappe di questo lungo ed affascinante cammino che interseca altri cammini importanti come la Viae Misericordiae (ad Alfonsine il santuario della Madonna del Bosco è una possibile tappa), Il Cammino di Dante (ad Acqua Cheta e in vari altri tratti del versante romagnolo), La Via Germanica, la Via dei Conti Guidi, la Trafila Garibaldina nel Parco del delta del Po. Ecco l’apertura mentale con cui vogliamo percorre e proporre questa via che ci fa incontrare altre esperienze oltre la ricca figura di Romualdo. E’ quella chiesa in uscita che si alimenta della cultura religiosa e laica e che contiene tracce e a volte fermenti essenziali per far progredire, chi crede o chi cerca di credere, senza voler nulla imporre.

Vogliamo soltanto chiamare ‘amico’ chi camminerà con noi.

Il prossimo 19 agosto si parte da Camaldoli ed in tre giorni si arriva ad Anghiari passando per le foreste del Casentino, La verna, Caprese Michelangelo e per gli eremi camaldolesi e francescani, fino ad Anghiari. Iscrizioni ed info www.trailromagna.it

Daniele Morelli (Associazione Romagna Camaldoli – www.viaesanctiromualdi.it)

IL CAMMINO DI ROMUALDO – 9 giugno 2022

Cammino a piedi alla scoperta del monaco riformatore

Giovedì 9 giugno 2022 – dalle ore 8

Ritrovo a Sant’Alberto (Ravenna) presso la chiesa omonima e visita con la prof. Ottaviana Foschini.

Inizio del cammino lungo le valli per 8 km, con letture tratte dalla Laudato Si’ di papa Francesco.

Arrivo al santuario di Madonna del Bosco e proposta di una condivisione-orante dell’esperienza vissuta.
Ristoro offerto da Amici della Madonna del Bosco.

Poi presso Agriturismo L’Angelina (relax con piscina e pranzo) in via Puglia 18, Alfonsine.

Realizzato da Rete Rurale in collaborazione con Progetto Eden della parrocchia di Alfonsine e Ass.ne Romagna – Camaldoli di Ravenna e Ass.ne Compagnia Beato Nevolone di Faenza e Trail Romagna.

San Romualdo al Pereo

San Romualdo – immagine degli anni ’60

S. Romualdo. Immagine degli anni ’60. Si ringrazia Bruno Baroncelli di Ravenna per avercela donata.

«Ero un bambino e salii a Camaldoli  per la prima volta nell’agosto del  1962  con i miei zii in cinquecento  passando da Badia Prataglia;  la strada era ancora  ghiaiata ed il viaggio era  avventuroso. Mio zio guidava le corriere e conosceva la località allora molto lontana. Quei monaci bianchi che camminavano in mezzo ad enormi abeti, il  silenzio, il profumo di resine che si spandeva nella brezza estiva, la vista arcaica  delle ossa di un vecchio monaco  esibite nella chiesa del Sacro Eremo si impressero nella mia mente in un misto di  stupore e curiosità… Tornai da adolescente negli anni ’70 a Camaldoli e il fascino della spiritualità benedettina si fece strada in me. Ma l’incontro davvero sorprendente fu a Monte Giove con Padre Benedetto Calati che con Adriana Zarri, Pietro Ingrao e tanti altri esponenti della cultura e della fede italiani dialogava amabilmente fra le celle graziose e solitarie dell’Eremo. Era l’agosto del 1989. Fu nel 1993 che prendemmo coscienza che la radice romualdina affondava nell’antica Ravenna i cui echi imperiali non si erano del tutto spenti attorno all’anno mille. Demmo vita ad  un comitato – a dire la precarietà della nostra organizzazione: “Ravenna – Camaldoli” che organizzò vari incontri in città negli anni seguenti. È nel 2012 che però che è nata l’Associazione Romagna Camaldoli per rivivere il carisma romualdino come laici e attingere nuove energie da quell’esperienza millenaria e coltivare una amicizia per noi essenziale.»