domenica 5 settembre – SAN ROMUALDO (RAVENNA), ore 8
dal paese di S. Romualdo a Ravenna attraverso la Pineta San Vitale (km 26) con arrivo alla tomba di Dante e agape fraterna In collaborazione con CAI e Trail Romagna
1 settembre 2021 – FAENZA Piazza Nenni (già della Molinella), ore 20.30
San Romualdo e San Pier Damiani nella Divina Commedia
Carlo Ossola Professore emerito al Collège de France di Parigi, Presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante
Saluti: Massimo Isola sindaco di Faenza Alessandro Barban priore generale dell’Ordine Camaldolese Manuela Rontini consigliera regionale Emilia-Romagna
Introduzione: Ugo Facchini Direttore della Biblioteca Diocesana Card. Cicognani di Faenza e studioso della figura di San Pier Damiani
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti a sedere
Patrocinio e contributo economico del Comune di Faenza e Regione Emilia Romagna. In collaborazione con: Comunità di Camaldoli Biblioteca Cicognani di Faenza 700 Dante Faenza Accademia Perduta Romagna Teatri
La Divina Commedia di Dante come percorso di vita alla luce della psicologia di Carl Gustav Jung Claudio Widmann psicoanalista junghiano e saggista introduce Alessandro Barban priore generale dell’ordine camaldolese
CASOLA VALSENIO Abbazia San Giovanni Battista in Valsenio, ore 20.30
Arie liriche e da camera, con commenti danteschi cura di Filippo Tadolini regista voci: Margherita Pieri, Camilla Pacchierini, Ufuk Aslan, Andrea Jin Chen pianoforte: Pia Zanca introducono: Giorgio Sagrini sindaco di Casola Valsenio don Sante Orsani priore di Valsenio In collaborazione con il Comune di Casola Valsenio, l’Abbazia, la Pro Loco e l’Associazione “Carri APS” di Casola Valsenio
Flavio Caroli storico dell’arte moderna e contemporanea introduce Giorgio Gualdrini
Come in letteratura c’è un “prima” e un “dopo” Dante, così in pittura c’è un “prima” e un “dopo” Giotto. Nel canto XI del Purgatorio il poeta scrisse questa celebre terzina “Credette Cimabue nella pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, sì che la fama di colui è scura”. Che la sua eredità fosse destinata a superare quella di qualunque altro pittore lo testimoniò, un secolo dopo, anche Cennino Cennini. Nel suo famoso Libro dell’arte questo pittore e trattatista volle infatti sottolineare che “Giotto rimutò l’arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno”. Il termine “moderno” deriva dall’avverbio latino “modo”, che significa “poco fa”; ma la modernità di Dante e di Giotto non si consumò in fretta. Durò tanto a lungo da autorizzarci a dire che la loro arte è ancora a noi “contemporanea”.
Ore 11.30 Messa con le monache e collocazione di una targa in memoria di Elisabetta Baldrati ex Presidente CAI Ravenna e coautrice del libro Passi del Silenzio.
In collaborazione con CAI Sezione Ravenna e Trail Romagna