Festa di San Pier Damiani 2024
Domenica 18 Febbraio 2024 – Chiesa di Santa Maria Foris Portam, Faenza
UN AFFARE DI FAMIGLIA (Hirokazu Kore’eda, 2018)
Incontri d’Autunno 2023
lunedì 30 ottobre ore 20,30
Cinema Europa – via Sant’Antonino 4, Faenza
Proiezione del film
UN AFFARE DI FAMIGLIA (regia di Hirokazu Kore’eda, 2018)
Introduce
Sarah Terrail Lormel, filosofa orientalista, Institut national des langues et civilisations orientales, INALCO Paris
ORIENTE e OCCIDENTE: UNO SCONTRO DI CIVILTÀ?
Incontri d’Autunno 2023
Lunedì 23 ottobre ore 20,45
Cinema Teatro Sarti – via Scaletta 10, Faenza
Incontro con
Massimo Cacciari, Filosofo, Università Vita e Salute, Milano
Introduce
Giorgio Gualdrini
SGUARDI SULL’ASIA ORIENTALE: CINA E GIAPPONE
Incontri d’Autunno 2023
venerdì 20 ottobre ore 20,45
Aula Magna, Biblioteca Manfrediana – via Manfredi 14, Faenza
Incontro con
Gianni Criveller, Sinologo e teologo, Direttore del Centro PIME di Milano e docente e Hong Kong
Marcello Ghilardi, Filosofo orientalista, Università di Padova
Introduce
Daniele Morelli
Il Mappamondo di Fra’ Mauro
Via Sancti Romualdi 2023
Sabato 14 ottobre 2023, ore 17:30
Monastero di San Giovanni, via Garibaldi 29 – BAGNACAVALLO
Il Mappamondo di Fra’ Mauro
Monaco camaldolese e cartografo di XV secolo
Incontro con:
Ugo Facchini, teologo e paleografo
Introduce:
Daniele Morelli
ORIENTE E OCCIDENTE NELLA CULTURA RUSSA
INCONTRI D’AUTUNNO 2023 – FAENZA
Venerdì 13 ottobre ore 20,45
Aula Magna, Biblioteca Manfrediana – via Manfredi 14, Faenza
ORIENTE E OCCIDENTE NELLA CULTURA RUSSA
Incontro con
Adalberto Mainardi, Filosofo e slavista, monastero di Cellole secondo la Regola di Bose, San Gimignano
Introduce
Giorgio Gualdrini
IL MIELE E L’AMARO – VSR 2023
Sabato 7 ottobre 2023 – ore 17,30
Bottega Bertaccini – FAENZA – Corso Garibaldi 4
Presentazione del libro
IL MIELE E L’AMARO
LETTURA MISTICO-SAPIENZIALE DELL’APOCALISSE
(ed. San Paolo, 2021)
incontro con
ANTONIETTA POTENTE
suora domenicana, teologa e autrice del volume
introduce: Antonella Baccarini
TRITTICO DELLE COSE ULTIME – Presentazione del libro
Venerdì 6 ottobre 2023 ore 17,30
MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE
Viale Baccarini 19 – Faenza
TRITTICO DELLE COSE ULTIME
di Giorgio Gualdrini
Prefazione di Erio Castellucci
Postfazione di Piero Stefani
Note di lettura di Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa
Saluti
CLAUDIA CASALI
direttrice del M.I.C.
Interventi
NATALINO VALENTINI
Filosofo, Università di Urbino
GIAN DOMENICO COVA
Teologo e biblista
Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna
ALESSANDRA RIZZI
Storica dell’arte, autrice del libro:
“Francesco Arcangeli scrittore”
Lettura di brani di
Joachim Winkelmann,
Fëdor Dostoevskij,
Anna Gregor’evna Dostoevskaja,
Pavel Florenskij,
Sergej Bulgakov,
Elias Canetti,
Guido Ceronetti,
Julia Kristeva,
Melania Mazzucco,
Vasilij Grossman.
Voce recitante: MARGHERITA RONDININI
Sarà presente l’autore
Dalla recensione dello scrittore Eraldo Affinati pubblicata su “Romasette – Avvenire”, 3 settembre 2023
«Si tratta di un libro di grande carica evocativa, frutto del lavoro di una vita arricchito dal puntuale corredo iconografico e stilisticamente assai ben curato. L’autore non si limita a raccontare la storia affascinante e multiforme di questi tre capolavori figurativi del Rinascimento europeo, ma si applica, con determinazione e pazienza certosine, a inseguirne le straordinarie risonanze nell’animo dei tanti personaggi che, colpiti dall’esperienze estetica scatenata in loro da tali opere, contribuirono a diffonderle nella moderna coscienza occidentale. ⦋…⦌ Numerose suggestioni di Gualdrini assomigliano al sasso che, dopo essere stato lanciato, rimbalza sulle acque del lago: il rapporto fra il crash di piaghe e spine di Grünewald e le carni maciullate di Francis Bacon; l’oscurità angosciosa della notte infinita sopra gli occhi chiusi del Cristo di Holbein e le quattordici “icone” nere della cappella di Mark Rothko a Houston; “l’arcano della maternità”, manifestazione della Grazia, intuito da Vasilj Grossman a Dresda e ritrovato con lancinante forza emotiva nello sguardo ansioso della donna ebrea che stringe il proprio bambino durante la deportazione a Treblinka».
Viae Sancti Romualdi: un nuovo tratto
(articolo di Daniele Morelli per il settimanale diocesano Il Piccolo)
Le vie che si possono percorrere alla sequela di S. Romualdo sono numerose.
C’è una via del tutto “materiale”, fatta di passi, soste, di sudore e fatica ma anche di consolanti riposi, di amene boscaglie, di monasteri ed eremi silenti dove l’arte si comunica con la pietra che dialoga con la preghiera e la riflessione profonda.
Poi c’è una via spirituale non necessariamente religiosa, perchè la spiritualità è di ogni uomo e donna ed è uno degli elementi che ci fa umani e forse già un pò divini. E’ una via che si collega con i cammini anche di altre culture.
C’è, ancora, una via dell’amicizia che consiste nel camminare insieme, nell’ aiutarsi, nello scambiarsi opinioni, esperienze, una via di relazione, una via esperienziale.
C’è la via fatta tutta di preghiera, come già la percorse lo stesso Romualdo 1000 anni fa, nella ricerca di Dio, in Cristo Gesù e nella sua Parola imparata a memoria.
C’è poi una via che ci collega con gli antichi pellegrini o con nuovi nel prossimo Giubileo del 2025.
“Quelli della Via”: così erano così chiamati i primi cristiani con un riferimento di radice ebraica nella Torah. Ed anche l’Islam definiva i suoi seguaci “Quelli della Via” e così anche nell’estremo oriente Induista. Perchè “mettersi sulla via” significa, come autentica via religiosa: cercare, interrogarsi, essere inquieti alla ricerca di qualcosa che ci manca e che attrae come grande.
Per noi Cristiani la Via è senz’altro seguire Cristo che ci dice: “Io sono la Via, la Verità, la Vita”. Ma come ascoltarne e comprenderne la Parola nel chiasso quotidiano? Ecco allora il cammino. Magari anche solo qualche giorno all’anno, ogni tanto. Una parentesi ed un sorso d’acqua fresca che ristora. Insomma oggi più che mai occorre mettersi su una via alla ricerca di noi stessi. E se cerchi te stesso devi andare dentro di te, nella tua profondità. Così diceva S. Agostino e con lui una schiera di mistici: camminare è muoversi, è vivere, è respirare, è partire e arrivare; è lasciare; è trovare. Una metafora della vita. L’immobilità è morte.
Ci siamo messi sulla via di S. Romualdo per la semplice ragione che lo abbiamo conosciuto a Camaldoli quando eravamo adolescenti e poi ci siamo resi conto che lui e S. Pier Damiani erano nostri grandi antenati, non vecchi di 1000 anni, ma sorprendentemente giovani a attuali. Romualdo nato a Ravenna e di lì partito verso mille direzioni e così pure S. Pier Damiani … viaggiando col corpo e con lo spirito e con una mente geniale e molto colta.
La Viae Sancti Romualdi ‘classica’ parte da Classe, dal luogo della vocazione di S. Romualdo. Oggi vogliamo recuperare anche il tratto di via dove è nato lo spirito di ‘Romuldo riformatore’, quella che parte dal Pereo – S. Alberto: eremo nella valle, amatissimo da Romualdo e crocevia di imperatori, mistici, santi e missionari.
Il cammino storico di Romulado poi sarebbe molto ampio: passando per la Romagna, la Toscana, l’Umbria, le Marche, l’Istria, la Spagna dei Pirenei, la Polonia coi primi evangelizzatori. Una via cioè che si dipana in tutta Europa quasi a tesserne un’agognata unità.
Come Associazione Romagna Camaldoli, oltre ad incontri e conferenze abbiamo sviluppato percorsi che da Classe risalgono i nostri fiumi, lambiscono Faenza, S. Benedetto in Alpe, Acqua Cheta, Camaldoli e tutta la splendida foresta casentinese fino a la Verna, e poi la Val Tiberina, Monte Corona, Montone, Fonte Avellana, fino a Fabriano dove riposa il corpo di S. Romualdo. In vista del millenario della morte (2027) abbiano chiesto ed ottenuto l’inserimento nel Catalogo dei Cammini Religiosi da parte del Ministero del Turismo.
Ogni anno percorriamo alcune tappe di questo lungo ed affascinante cammino che interseca altri cammini importanti come la Viae Misericordiae (ad Alfonsine il santuario della Madonna del Bosco è una possibile tappa), Il Cammino di Dante (ad Acqua Cheta e in vari altri tratti del versante romagnolo), La Via Germanica, la Via dei Conti Guidi, la Trafila Garibaldina nel Parco del delta del Po. Ecco l’apertura mentale con cui vogliamo percorre e proporre questa via che ci fa incontrare altre esperienze oltre la ricca figura di Romualdo. E’ quella chiesa in uscita che si alimenta della cultura religiosa e laica e che contiene tracce e a volte fermenti essenziali per far progredire, chi crede o chi cerca di credere, senza voler nulla imporre.
Vogliamo soltanto chiamare ‘amico’ chi camminerà con noi.
Il prossimo 19 agosto si parte da Camaldoli ed in tre giorni si arriva ad Anghiari passando per le foreste del Casentino, La verna, Caprese Michelangelo e per gli eremi camaldolesi e francescani, fino ad Anghiari. Iscrizioni ed info www.trailromagna.it
Daniele Morelli (Associazione Romagna Camaldoli – www.viaesanctiromualdi.it)